sabato 30 aprile 2011

FUORI TEMPO MASSIMO

A volte basta poco. Oggi ho avuto la sensazione di perdere l'equilibrio, quell'equilibrio lavorativo faticosamente raggiunto in diversi mesi.
E' arrivata una mail: Gentile Utente, si è resa disponibile presso la nostra scuola MIPSxxxxx un supplenza con le seguenti caratteristiche: sede di servizio Liceo scientifico Statale XXXX, città XXXX, orari XXXX, ecc...
Ricevo convocazioni per supplenze brevi e/o lunghe praticamente ogni settimana e non mi fanno nè caldo nè freddo. Oggi è stato diverso. Non ricordo di aver mai ricevuto, in dieci anni di insegnamento, una convocazione dal Liceo XXXX, il mio Liceo. In quelle aule sono cresciuta, come studente e come persona, ho incontrato insegnanti carismatici e preparati che hanno influenzato il mio sentire, ho conosciuto la mia più cara amica, ho inziato ad amare la matematica e le scienze. Sui quei banchi ho sudato sette camicie, ho lavorato tanto, mi sono arrabbiata, ho gioito dei piccoli ma per me grandi successi scolastici. In quel Liceo sono "diventata grande". E, da prof, quante volte ho sognato di entrare in quelle aule e sedere dall'altra parte della cattedra. Oggi l'opportunità è arrivata. Ma ho preso un impegno con la mia famiglia: in ufficio è un periodo di scadenze e non posso sottrarre ore alle già poche ore in cui sono presente. Non posso chiedere a mia madre un impegno maggiore con il bimbo per fare entrambi i lavori. Ho fatto una scelta che mi ha dato la possibilità di stare  tutti i pomeriggi con il mio cucciolo, di vederlo diventare un ometto, fare i suoi primi passettini, dire le sue prime paroline . Non posso tornare indietro. Non adesso. Non è il momento. Sono fuori tempo massimo per quella supplenza. E va bene così.  
Chissà perchè oggi mi lacrimano gli occhi.  Sarà un pò d'allergia.